In 4 minuti la redazione di The Vision vi racconterà cosa dovete sapere per iniziare la giornata. Ogni mattina, dal lunedì al venerdì, alle 6:30. Illustrazione: Alessandro De Vecchi
…
continue reading
Giulio Cavalli에서 제공하는 콘텐츠입니다. 에피소드, 그래픽, 팟캐스트 설명을 포함한 모든 팟캐스트 콘텐츠는 Giulio Cavalli 또는 해당 팟캐스트 플랫폼 파트너가 직접 업로드하고 제공합니다. 누군가가 귀하의 허락 없이 귀하의 저작물을 사용하고 있다고 생각되는 경우 여기에 설명된 절차를 따르실 수 있습니다 https://ko.player.fm/legal.
Player FM -팟 캐스트 앱
Player FM 앱으로 오프라인으로 전환하세요!
Player FM 앱으로 오프라인으로 전환하세요!
La prima fake news dell'era Trump 2.0
Manage episode 449714107 series 2638122
Giulio Cavalli에서 제공하는 콘텐츠입니다. 에피소드, 그래픽, 팟캐스트 설명을 포함한 모든 팟캐스트 콘텐츠는 Giulio Cavalli 또는 해당 팟캐스트 플랫폼 파트너가 직접 업로드하고 제공합니다. 누군가가 귀하의 허락 없이 귀하의 저작물을 사용하고 있다고 생각되는 경우 여기에 설명된 절차를 따르실 수 있습니다 https://ko.player.fm/legal.
La prima fake news dell'era Trump 2.0 non ha atteso nemmeno l'insediamento del nuovo presidente. A poche ore dalla chiusura delle urne, il Washington Post ha lanciato una bomba mediatica destinata a rivelarsi un petardo bagnato: una presunta telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, con tanto di dettagli su contenuti e intermediari eccellenti.
La notizia aveva tutti gli ingredienti perfetti: il protagonismo di Trump che bypassa i canali diplomatici ufficiali, la presenza di Elon Musk come mediatore informale, e persino un presunto piano di pace per l'Ucraina. Troppo bello per essere vero. E infatti non lo era, come ha prontamente chiarito il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, definendo la notizia "una pura invenzione".
La vicenda è emblematica del nuovo corso della comunicazione politica nell'era della post-verità. Il Washington Post, testata di proprietà di Jeff Bezos, ha pubblicato la notizia senza verifiche incrociate, mentre gli altri media occidentali l'hanno ripresa acriticamente, seguendo quella che ormai è diventata una prassi consolidata: se lo dice il Post, deve essere vero.
Quello che emerge è un cortocircuito mediatico in cui la necessità di anticipare le mosse del nuovo corso trumpiano si scontra con la realtà dei fatti diplomatici. In questo vuoto informativo, proliferano "si dice" e indiscrezioni che più che raccontare la realtà, sembrano volerla plasmare secondo aspettative e timori precostituiti.
Ma la prima fake news dell'era Trump 2.0 potrebbe essere solo l'antipasto di una lunga stagione in cui distinguere il vero dal verosimile diventerà sempre più complesso. Una cosa è certa: il giornalismo dovrà fare i conti con la propria credibilità, ancora una volta.
#LaSveglia per La Notizia
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
…
continue reading
La notizia aveva tutti gli ingredienti perfetti: il protagonismo di Trump che bypassa i canali diplomatici ufficiali, la presenza di Elon Musk come mediatore informale, e persino un presunto piano di pace per l'Ucraina. Troppo bello per essere vero. E infatti non lo era, come ha prontamente chiarito il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, definendo la notizia "una pura invenzione".
La vicenda è emblematica del nuovo corso della comunicazione politica nell'era della post-verità. Il Washington Post, testata di proprietà di Jeff Bezos, ha pubblicato la notizia senza verifiche incrociate, mentre gli altri media occidentali l'hanno ripresa acriticamente, seguendo quella che ormai è diventata una prassi consolidata: se lo dice il Post, deve essere vero.
Quello che emerge è un cortocircuito mediatico in cui la necessità di anticipare le mosse del nuovo corso trumpiano si scontra con la realtà dei fatti diplomatici. In questo vuoto informativo, proliferano "si dice" e indiscrezioni che più che raccontare la realtà, sembrano volerla plasmare secondo aspettative e timori precostituiti.
Ma la prima fake news dell'era Trump 2.0 potrebbe essere solo l'antipasto di una lunga stagione in cui distinguere il vero dal verosimile diventerà sempre più complesso. Una cosa è certa: il giornalismo dovrà fare i conti con la propria credibilità, ancora una volta.
#LaSveglia per La Notizia
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
1000 에피소드
Manage episode 449714107 series 2638122
Giulio Cavalli에서 제공하는 콘텐츠입니다. 에피소드, 그래픽, 팟캐스트 설명을 포함한 모든 팟캐스트 콘텐츠는 Giulio Cavalli 또는 해당 팟캐스트 플랫폼 파트너가 직접 업로드하고 제공합니다. 누군가가 귀하의 허락 없이 귀하의 저작물을 사용하고 있다고 생각되는 경우 여기에 설명된 절차를 따르실 수 있습니다 https://ko.player.fm/legal.
La prima fake news dell'era Trump 2.0 non ha atteso nemmeno l'insediamento del nuovo presidente. A poche ore dalla chiusura delle urne, il Washington Post ha lanciato una bomba mediatica destinata a rivelarsi un petardo bagnato: una presunta telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, con tanto di dettagli su contenuti e intermediari eccellenti.
La notizia aveva tutti gli ingredienti perfetti: il protagonismo di Trump che bypassa i canali diplomatici ufficiali, la presenza di Elon Musk come mediatore informale, e persino un presunto piano di pace per l'Ucraina. Troppo bello per essere vero. E infatti non lo era, come ha prontamente chiarito il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, definendo la notizia "una pura invenzione".
La vicenda è emblematica del nuovo corso della comunicazione politica nell'era della post-verità. Il Washington Post, testata di proprietà di Jeff Bezos, ha pubblicato la notizia senza verifiche incrociate, mentre gli altri media occidentali l'hanno ripresa acriticamente, seguendo quella che ormai è diventata una prassi consolidata: se lo dice il Post, deve essere vero.
Quello che emerge è un cortocircuito mediatico in cui la necessità di anticipare le mosse del nuovo corso trumpiano si scontra con la realtà dei fatti diplomatici. In questo vuoto informativo, proliferano "si dice" e indiscrezioni che più che raccontare la realtà, sembrano volerla plasmare secondo aspettative e timori precostituiti.
Ma la prima fake news dell'era Trump 2.0 potrebbe essere solo l'antipasto di una lunga stagione in cui distinguere il vero dal verosimile diventerà sempre più complesso. Una cosa è certa: il giornalismo dovrà fare i conti con la propria credibilità, ancora una volta.
#LaSveglia per La Notizia
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
…
continue reading
La notizia aveva tutti gli ingredienti perfetti: il protagonismo di Trump che bypassa i canali diplomatici ufficiali, la presenza di Elon Musk come mediatore informale, e persino un presunto piano di pace per l'Ucraina. Troppo bello per essere vero. E infatti non lo era, come ha prontamente chiarito il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, definendo la notizia "una pura invenzione".
La vicenda è emblematica del nuovo corso della comunicazione politica nell'era della post-verità. Il Washington Post, testata di proprietà di Jeff Bezos, ha pubblicato la notizia senza verifiche incrociate, mentre gli altri media occidentali l'hanno ripresa acriticamente, seguendo quella che ormai è diventata una prassi consolidata: se lo dice il Post, deve essere vero.
Quello che emerge è un cortocircuito mediatico in cui la necessità di anticipare le mosse del nuovo corso trumpiano si scontra con la realtà dei fatti diplomatici. In questo vuoto informativo, proliferano "si dice" e indiscrezioni che più che raccontare la realtà, sembrano volerla plasmare secondo aspettative e timori precostituiti.
Ma la prima fake news dell'era Trump 2.0 potrebbe essere solo l'antipasto di una lunga stagione in cui distinguere il vero dal verosimile diventerà sempre più complesso. Una cosa è certa: il giornalismo dovrà fare i conti con la propria credibilità, ancora una volta.
#LaSveglia per La Notizia
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
1000 에피소드
모든 에피소드
×플레이어 FM에 오신것을 환영합니다!
플레이어 FM은 웹에서 고품질 팟캐스트를 검색하여 지금 바로 즐길 수 있도록 합니다. 최고의 팟캐스트 앱이며 Android, iPhone 및 웹에서도 작동합니다. 장치 간 구독 동기화를 위해 가입하세요.