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#326 - Chi Sa, Insegna

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“Chi sa fa, chi non sa insegna”. Mi ricordo che anche il mio papà lo diceva sempre, per commentare la cattiva qualità degli insegnanti del secolo scorso.
Beh i miei ricordi della scuola, elementari, medie e anche una parte dell’università fatta in Italia, confermano al 100% questo detto.
Dei tanti maestri e professori che ho avuto davanti, quasi nessuno era un esperto, nel senso di persone con esperienza, nel settore che insegnava. In altre parole, chi mi insegnava cose, queste cose le aveva per lo più studiate (non so se è il termine giusto) per rimandarle ad altri, non per esercitare un mestiere pagato, una professione, un qualcosa dove sono gli altri a riconoscere e confermare le tue reali competenze e abilità.
Solo quando ho avuto la fortuna di studiare in un'università americana, sono entrato per la prima volta in contatto con persone che insegnavano cose su cui avevano già costruito una loro reputazione ed esperienza.
Questi erano professori che dopo aver fatto una buona carriera in un campo specifico, decidevano di salire un gradino più su (di prestigio e di stipendio) e di insegnare agli altri ciò che avevano appreso sul campo.
Questi erano veri appassionati, ricercatori, persone che anche fuori dall’aula continuavano ad interessarsi al loro campo di interesse.
Cosa è cambiato da allora ad oggi?
  1. La prima cosa fondamentale che è cambiata è che - dal mio punto di vista - la scuola e le istituzioni accademiche non sono più ne vitali, né efficaci nel fornire ad una persona le conoscenze necessarie per potersi rendere indipendente facendo cose che sono utili ed apprezzate da altri.
    Tali istituzioni possono essere diventate indispensabili per poter svolgere determinate professioni (medico, ingegnere, avvocato, etc.) e per poter essere riconosciuti da ordini e congregazioni che sbandierando l’egida di garantire la professionalità dei suoi membri, in realtà controllano e limitano in maniera forte la direzione e il perimetro del loro operato.
    (Attraverso Internet) chiunque può imparare qualsiasi materia e con la dovuta pratica e studio diventare un esperto, affidabile e riconosciuto, tanto quanto o più di chi ha seguito un percorso accademico tradizionale.
    2) E’ possibile scegliere. Mettere a confronto insegnanti diversi e vedere come insegnano e cosa ne pensano i loro studenti (cosa che non era possibile ai miei tempi).
    Immagina come sarebbe stato diverso infatti se nell’era pre-internet, ogni weekend nelle piazze principali di ogni città, uno avesse avuto la possibilità di partecipare a classi insegnate dai professori e maestri delle istituzioni di quella città. Automaticamente le persone avrebbero potuto confrontare e scegliere i migliori e iscriversi ai loro corsi.
    3) Adesso il concetto di insegnare e apprendere è cambiato. Se prima bastava andare su e giù fra i banchi di una classe recitando monologhi senza alcun interesse o capacità nel saper spiegare, coinvolgere e far interagire gli studenti con tali informazioni, oggi, ho hai due palle così e conosci le cose veramente a fondo, o chiunque è in grado di capire che non sei un vero esperto.
    C’è troppa roba buona in giro, per non saper riconoscere chi sa, conosce e sa comunicare, da chi pretende di sapere perché ha studiato sui libri e passato degli esami.

In conclusione:
Se è vero che in passato, persone con poca o zero competenza/esperienza operativa sul campo, potevano ottenere diplomi e lauree che gli aprivano le porte del poter essere insegnanti e professori, contribuendo alla formazione di una classe di educatori di scarsissima qualità e spessore, oggi non è più così.
Oggi tutti coloro che hanno delle conoscenze ed esperienze possono insegnare online senza dover avere alcun certificato.
Le loro capacità non sono nascoste dentro un’aula, in cui gli studenti sono gli unici testimoni e giudici, ma sono visibili a tutti.
Per insegnare oggi, bisogna realmente sapere le cose, perché grazie ad Internet non c’è più il monopolio su chi può insegnare qualcosa a qualcuno.
Insegnare, oggi che possiamo vedere e mettere a confronto le lezioni di tanti esperti, è più difficile che fare, perché non basta saper parlare per poter trasmettere in maniera efficace ed interessante, ciò che si conosce.
Per questi motivi, e soprattutto per il fatto che insegnare online, da’ la possibilità di accrescere la propria visibilità, autorevolezza e reputazione, oggi chi sa, chi conosce e chi ha esperienza, insegna. Scrivendo libri, creando corsi, costruendo guide e risorse utili.
Chi non sa invece, fa consulenze private e insegna in università e scuole private.





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Mihai Bocsaru. FAO, Roma. Giugno 2004.

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Beh i miei ricordi della scuola, elementari, medie e anche una parte dell’università fatta in Italia, confermano al 100% questo detto.
Dei tanti maestri e professori che ho avuto davanti, quasi nessuno era un esperto, nel senso di persone con esperienza, nel settore che insegnava. In altre parole, chi mi insegnava cose, queste cose le aveva per lo più studiate (non so se è il termine giusto) per rimandarle ad altri, non per esercitare un mestiere pagato, una professione, un qualcosa dove sono gli altri a riconoscere e confermare le tue reali competenze e abilità.
Solo quando ho avuto la fortuna di studiare in un'università americana, sono entrato per la prima volta in contatto con persone che insegnavano cose su cui avevano già costruito una loro reputazione ed esperienza.
Questi erano professori che dopo aver fatto una buona carriera in un campo specifico, decidevano di salire un gradino più su (di prestigio e di stipendio) e di insegnare agli altri ciò che avevano appreso sul campo.
Questi erano veri appassionati, ricercatori, persone che anche fuori dall’aula continuavano ad interessarsi al loro campo di interesse.
Cosa è cambiato da allora ad oggi?
  1. La prima cosa fondamentale che è cambiata è che - dal mio punto di vista - la scuola e le istituzioni accademiche non sono più ne vitali, né efficaci nel fornire ad una persona le conoscenze necessarie per potersi rendere indipendente facendo cose che sono utili ed apprezzate da altri.
    Tali istituzioni possono essere diventate indispensabili per poter svolgere determinate professioni (medico, ingegnere, avvocato, etc.) e per poter essere riconosciuti da ordini e congregazioni che sbandierando l’egida di garantire la professionalità dei suoi membri, in realtà controllano e limitano in maniera forte la direzione e il perimetro del loro operato.
    (Attraverso Internet) chiunque può imparare qualsiasi materia e con la dovuta pratica e studio diventare un esperto, affidabile e riconosciuto, tanto quanto o più di chi ha seguito un percorso accademico tradizionale.
    2) E’ possibile scegliere. Mettere a confronto insegnanti diversi e vedere come insegnano e cosa ne pensano i loro studenti (cosa che non era possibile ai miei tempi).
    Immagina come sarebbe stato diverso infatti se nell’era pre-internet, ogni weekend nelle piazze principali di ogni città, uno avesse avuto la possibilità di partecipare a classi insegnate dai professori e maestri delle istituzioni di quella città. Automaticamente le persone avrebbero potuto confrontare e scegliere i migliori e iscriversi ai loro corsi.
    3) Adesso il concetto di insegnare e apprendere è cambiato. Se prima bastava andare su e giù fra i banchi di una classe recitando monologhi senza alcun interesse o capacità nel saper spiegare, coinvolgere e far interagire gli studenti con tali informazioni, oggi, ho hai due palle così e conosci le cose veramente a fondo, o chiunque è in grado di capire che non sei un vero esperto.
    C’è troppa roba buona in giro, per non saper riconoscere chi sa, conosce e sa comunicare, da chi pretende di sapere perché ha studiato sui libri e passato degli esami.

In conclusione:
Se è vero che in passato, persone con poca o zero competenza/esperienza operativa sul campo, potevano ottenere diplomi e lauree che gli aprivano le porte del poter essere insegnanti e professori, contribuendo alla formazione di una classe di educatori di scarsissima qualità e spessore, oggi non è più così.
Oggi tutti coloro che hanno delle conoscenze ed esperienze possono insegnare online senza dover avere alcun certificato.
Le loro capacità non sono nascoste dentro un’aula, in cui gli studenti sono gli unici testimoni e giudici, ma sono visibili a tutti.
Per insegnare oggi, bisogna realmente sapere le cose, perché grazie ad Internet non c’è più il monopolio su chi può insegnare qualcosa a qualcuno.
Insegnare, oggi che possiamo vedere e mettere a confronto le lezioni di tanti esperti, è più difficile che fare, perché non basta saper parlare per poter trasmettere in maniera efficace ed interessante, ciò che si conosce.
Per questi motivi, e soprattutto per il fatto che insegnare online, da’ la possibilità di accrescere la propria visibilità, autorevolezza e reputazione, oggi chi sa, chi conosce e chi ha esperienza, insegna. Scrivendo libri, creando corsi, costruendo guide e risorse utili.
Chi non sa invece, fa consulenze private e insegna in università e scuole private.





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