Caso studio: campi elettromagnetici su saldatrici a punti e continue - in 5 minuti
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Pochi sanno che durante una saldatura si sviluppa un campo elettromagnetico molto intenso. Ma come ridurre il rischio per i lavoratori addetti alle saldature? Esaminiamo un caso studio reale in cui viene preso come modello un'officina di carpenteria metallica. Parliamo di saldatrici a punti e saldatrici continue usate per saldare, ad esempio, cavi e lamiere. Come fonte bibliografica prendiamo di riferimento la Guida dell'Unione Europea collegata alla direttiva 2013/35/UE. Le saldatrici a punti hanno due piccoli elettrodi, solitamente cilindrici, che si serrano come una morsa sul punto da saldare e fanno scorrere una corrente ad elevata intensità per effettuare la saldatura nel punto serrato. Questa macchina solitamente funziona a 600 A e 50 Hz. L'operatore generalmente staziona davanti al banco o ai lati, ad una distanza mai superiore ai 30 cm dagli elettrodi. La saldatrice continua, invece, ha elettrodi a forma di disco che ruotano mentre il metallo da saldare li attraversa. Solitamente funziona a 7000 A e 50 Hz. In questo caso l'operatore è di solito in piedi ai lati dell'apparecchiatura, piegando testa e tronco ad una distanza di circa 50 cm dal punto in cui gli elettrodi si incontrano. Queste correnti elettriche, generano campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici di elevata intensità, che possono rappresentare rischi per i lavoratori. Generalmente, gli operatori sono di fronte alle saldatrici, in piedi o seduti. Le mani e le braccia sono le parti del corpo più vicine alla sorgente di campi elettromagnetici. Passiamo, quindi, a valutare i livelli di esposizione per i lavoratori. La prima cosa che deve fare il titolare dell'officina è consultare i manuali delle saldatrici. Però è consigliabile rivolgersi ad un professionista per effettuare delle misure del campo di induzione magnetica generato, poichè sul manuale non sono presenti i valori reali nel contesto in cui si trova la macchina e in cui si posiziona l'operatore. Il compito del professionista, una volta misurati i valori intorno alla macchina è quello di procedere anche a distanze maggiori intorno al banco per poi confrontare i risultati ottenuti con i valori di riferimento previsti per lavoratori. Mi raccomando di tenere in considerazione anche ai colleghi operatori che lavorano vicino alla macchina di saldatura. Per chi ha un pacemaker, dallo studio della guida Europea emerge che si possono superare i relativi livelli di riferimento anche ad 1 metro dagli elettrodi. Una volta effettuate le misure, se i valori sono superiori ai limiti occorre mitigare il rischio. La prima operazione è informare i lavoratori e usare l'apposita cartellonistica. Poi potrebbe essere necessario tracciare delle linee di demarcazione intorno alle saldatrici, per indicare i limiti entro cui vengono superati i valori di riferimento. E per i portatori di peacemakers e le lavoratrici in gravidanza è proibito superare tali linee. Se può interessare, in provincia di Salerno, effettuiamo misure di campi elettromagnetici in alta e bassa frequenza, sia in ambito domestico e sia industriale. Questo ad esempio è uno strumento per la misura dei campi elettromagnetici che usiamo; si tratta di un Microrad, uno strumento professionale certificato, che fornisce delle indicazioni molto precise. Per ulteriori informazioni visita il nostro sito Web: https://www.a2c.it Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico Sommario 0:00:00 - Introduzione 0:00:39 - Caso studio su saldatrici 0:04:39 - Conclusioni ____________ Per richieste preventivi, scrivere a: a.rizzo@a2c.it
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